QUANTO COSTA UN IMPIANTO DI RISCALDAMENTO AUTONOMO

1) IL COSTO DI UN IMPIANTO DI RISCALDAMENTO AUTONOMO

Un impianto di riscaldamento autonomo per un appartamento di 120 mq compresivo di caldaia, 8-9 termosifoni, linee con tubi nuovi, lavori in muratura, collaudo, certificato di conformità, può costare grosso modo dai 5.000 euro in su (ad es. considerare un migliaio di euro in più se i radiatori sono in ghisa). Il costo di un singolo radiatore è dell’ordine dei 250 euro, ma bisogna tener conto del costo di installazione e del fatto che i lavori in muratura incidono per circa il 30% del costo dell’impianto, per cui l’installazione di un paio di termosifoni viene a costare, da sola, sui 1.000 euro. Se i termosifoni sono di più (8 equivalgono a 3.000 euro di spesa) e c’è da considerare il costo della caldaia, si arriva alla cifra minima complessiva che abbiamo indicato in precedenza. Quindi, per un piccolo appartamento con soli 3 termosifoni, un impianto di riscaldamento autonomo fatto da zero può costare sui 3.000-3.500 euro se si installa una caldaia a gas normale e un migliaio di euro di più se si sceglie un modello a condensazione.

             

2) QUANTI METRI CUBI DI GAS CONSUMA UNA CALDAIA A GAS DOMESTICA

Per sapere quanto consuma realmente la nostra caldaia a gas in un certo arco di tempo, conviene quindi misurare direttamente il gas consumato, che è molto più facile da misurare: basta leggere i mc consumati sul contatore del gas, posto che nel frattempo non si sia usato il gas per cucinare oppure che sia stato tenuto nel debito conto. Supponiamo, ad es., che la nostra caldaia abbia consumato, in un certo arco di tempo, 10 metri cubi di gas metano. L’energia termica teorica fornita da 1 mc di gas è di 9,6 kWh, quindi l’energia termica teorica fornita dai 10 mc di gas è di 96 kWh. Tuttavia, il rendimento di una caldaia a gas di tipo tradizionale è dell’ordine dell’85%, dato che parte del calore viene disperso sotto forma di fumi, e quindi l’energia termica effettiva è pari all’85% di quella teorica, ovvero nel nostro caso è pari a 83 kWh. L’energia consumata in un’ora di riscaldamento invernale è molto variabile a seconda di vari fattori, ma tipicamente ricade nell’intervallo 2-12 kWh, pari a 0,25-1,5 mc/ora.

 

3) IL VANTAGGIO FISCALE PER CHI PASSA AL RISCALDAMENTO AUTONOMO

L’installazione di un impianto di riscaldamento autonomo beneficiare delle agevolazioni previste per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, e cioè di detrazioni dall’imposta lorda Irpef pari a una percentuale su quanto speso (del 55% fino al 30 giugno 2013). L’importo di tali agevolazioni relativamente ad edifici già esistenti ammonta a 54.545 euro, quindi anche l’installazione di un intero impianto può considerarsi senz’altro coperta dalla agevolazione. In alternativa, si può usufruire delle detrazioni dall’imposta lorda Irpef previste per le spese di ristrutturazione edilizia (del 36% dal 1° luglio 2013). Tali detrazioni sono spalmate sull’arco di 10 anni e permettono di riavere indietro, nell’arco di tale periodo, la suddetta percentuale sulla spesa sostenuta. Ovviamente, per beneficiare dell’agevolazione fiscale, è necessario poter produrre le ricevute o le fatture relative all’installazione dell’impianto di riscaldamento autonomo, nonché l’attestazione dei relativi requisiti energetici.

4) IL BONUS 2013 ED IL RINNOVO DEL “BONUS GAS”

Anche nel 2013 è possibile usufruire – e con un importo più consistente rispetto allo scorso anno – del “bonus gas” per le famiglie a basso reddito o numerose, che permette di ottenere uno sconto sulla bolletta del gas. Chi già usufruisce del bonus gas e vuole continuare a beneficiare dell’agevolazione in bolletta deve presentare domanda d rinnovo entro un mese prima della scadenza. La domanda può essere presentata presso i CAF convenzionati. Ilbonus è stato introdotto dal Governo e reso operativo dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas (AEEG), con la collaborazione dei Comuni, con l’obiettivo di garantire un risparmio del 15% sulla spesa presunta di una famiglia-tipo per l’anno successivo. Esso si applica se si verificano contemporaneamente le seguenti due condizioni: (1) il gas in questione è gas metano distribuito a rete (e non gas in bombola o GPL); (2) i consumi riguardano l’abitazione di residenza della famiglia richiedente. Il bonus è differenziato in base a vari fattori.

5) GLI IMPIANTI AD ALTA TEMPERATURA CON TERMOSIFONI

Gli impianti di riscaldamento con termosifoni – detti anche radiatori – a parete sono sicuramente i più usati, hanno dei bassi costi di installazione ed una buona durata. Riscaldano l’ambiente soprattutto (all’80%) per “convezione”, cioè grazie allo spostamento di masse d’aria riscaldate che partono dalle vicinanze del radiatore, creando un soffitto caldo e un pavimento freddo. I termosifoni sono in ghisa, in alluminio o in acciaio. Questi ultimi hanno il vantaggio di scaldarsi più in fretta rispetto a quelli in ghisa, ma anche lo svantaggio di raffreddarsi più velocemente. I radiatori funzionano con temperature dell’acqua elevate (60-80° C), donde un grande consumo energetico e, di conseguenza, costi di gestione elevati. Vengono utilizzati soprattutto in piccoli impianti con caldaie autonome a gas (oggi superate dalle più efficienti caldaie a gas a condensazione) e in impianti condominiali centralizzati con caldaia a gasolio (cui è preferibile oggi l’alternativa “pulita” del biodiesel, oppure altri tipi di caldaia a biomasse).

  
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