Imposta di bollo anche su libretti di risparmio e buoni postali

Il prelievo sui conti e libretti postali sta per diventare realtà: il pagamento dell‘imposta di bollo avverrà anche sugli investimenti che non necessitano di un deposito titoli e per i libretti e buoni postali, fino ad oggi esenti da tasse (tranne che sugli interessi ovviamente). Una novità rilevante dato il grande utilizzo degli investimenti e depositi postali da parte degli italiani.

I numeri del risparmio postale

I numeri del risparmio postale in Italia non sono assolutamente trascurabili: il 10% dei risparmi delle famiglie italiane finiscono in prodotti postali, con 27 milioni di libretti aperti che raccolgono 97 miliardi di euro di risparmi coteggiati a fine 2010. Il valore dei buoni postali in circolazione è ancora più alto, vanno a sfiorare i 200 milioni di euro; a tutto cià va ad aggiungersi un numero di conti correnti postali vicino ai 5,5 milioni su cui giacciono mediamente 36 miliardi di euro.
Da queste cifre si può intuire la portata della manovra e l’incidenza che avrà sui risparmi dei cittadini.

Quanto sarà l’imposta di bollo e chi ne sarà interessato?

Innazitutto chiariamo che così come i conti bancari, i buoni postali, libretti di risparmio e conti correnti postali godranno di un’esenzione dall’ imposta di bollo per le giacenze al di sotto dei 5.000 euro, e questa è comunque una buona notizia.
Per quanto riguarda i libretti di risparmio il prelievo sarà in cifra fissa, identico a quello dei conti correnti postali o bancari: 34,20 euro l’anno, legati all’ invio appunto del rendiconto annuale.
Per i buoni postali il prelievo sarà applicato alla scadenza relativamente ad ogni anno e calcolato per il 2012 in misura dell’1 per mille del valore di rimborso, mentre a partire dal 2013 sarà dell’ 1,5 per mille. E’ previsto comunque un minimo di 34,20 euro e un massimo di 1.200 che vale però per il solo 2012, quindi fate attenzione a questo dettaglio molto importante.

Benché ad esempio su un’investimento postale da 10.000 euro il prelievo d’imposta incida per soli 15 euro, la manovra in questione ha una portata assolutamente rilevante per le casse dello Stato il quale punta ad incassare nel 2012 28 miliardi di euro, che diventeranno 84 nel 2013 e 103 nel 2014.

Meccanismo:

C’è, in primo luogo da stabilire che per i libretti al portatore, il soggetto tenuto eventualmente al pagamento dell’imposta è il soggetto richiedente l’emissione dello stesso. Nel caso, poi, in cui vi siano più rapporti di conto corrente ovvero libretti intestati in maniera identica, il bollo (di 34,20 euro in caso di persone fisiche o di 100 per tutti gli altri soggetti giuridici) è dovuto per ogni rapporto o libretto.

In secondo luogo, va considerata la giacenza media annuale che si trova sul conto o libretto stesso al fine di applicare l’imposta. Ma nel caso di specie, andrà fatto solo sul periodo rendicontato dal 1 gennaio 2012 e non per tutto l’anno.4

Cosa si intende per giacenza media? Per fare un esempio, basta prendere il saldo mensile del conto, sommarlo a quello degli altri mesi dell’anno e dividere poi il tutto per 12. Se il risultato sarà superiore a 5000 euro l’imposta sarà dovuta, in caso contrario no.

Secondo dei chiarimenti che sono stati dati di recente, qualora due conti correnti o due libretti di risparmio siano tenuti presso lo stesso istituto, essi si cumulano nello stabilire la giacenza media, invece quelli tra istituti diversi no. Per questo motivo, laddove si vogliano tenere più conti, è opportuno averli con istituti bancari diversi. Se il conto è in negativo non fa media.

Il recente decreto fiscale, il DL 16/12 convertito in legge n. 44712 ha precisato tra l’altro che l’imposta di bollo deve essere applicata ora anche ai conti deposito, sia bancari che postali, anche se rappresentati da certificati. L’importo va da un minimo di 34,20 euro e solo per quest’anno fino a 1.200 euro. Solo per quest’anno perché dal prossimo anno il tetto di 1.200 euro sparirà. Sempre nel decreto fiscale in questione inoltre è stato previsto che l’imposta di bollo non è dovuta per le comunicazioni ricevute ed emesse dai fondi pensione e dai fondi sanitari.

Non ho parole, o meglio le parole le avrei, ma potrei risultare offensivo, quindi mi astengo!!!

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